Ictineo II – Il sommergibile a vapore

Ictineo II – Il sommergibile a vapore

Ictineo II

Il primo sommergibile della storia

Comincio col dire che ad oggi (data di pubblicazione dell’articolo) non sono riuscito a trovare il fantastico kit della sezione longitudinale dell’Ictineo II brandizzato Anfora scala 1:24. Se avete delle informazioni su questo kit o su dei piani di costruzione dello stesso contattatemi =). Vi allego comunque qualche immagine. Per me è stato amore a prima vista non solo per la bellezza del modello, ma anche per la passione del suo progettista.

Nonostante la versione di Anfora dell’Ictineo, sono riuscito a trovare una versione molto interessante in Russia. Scopri il mio UNBOXING della versione russa dell’Ictineo II =).

vecchia scatola di montaggio dell'ictineo ii di anfora
Scatola di montaggio dell’Ictineo II – Anfora

L’Ictineo II o Ictineu II, fratello minore dell’Ictineo I (o Ictineu I) è un sommergibile progettato e costruito nel 1856 da Narciso Monturiol I Estarriol (1819-1885).

replica dell'ictineo 1 in dimensioni originali in spagna
Replica dell’Ictineo I
Monturiol era un inventore instancabile e coraggioso che ha dato un immenso contributo alla scienza e la tecnologia della navigazione. La sua opera Ensayo sobre el arte de navegar por debajo del agua (Saggio sull’arte di navigare sott’acqua) ne è un esempio. Dopotutto, Jules Verne fu talmente tanto ispirato da questa nuova tecnologia che concettualizzò il Nautilus.

Monturiol non riuscì mai a convincere grossi finanziatori e il progetto del sommergibile finì con un fallimento.

Ictineo II fu costruito a Barcellona, in legno con calafataggio in pece e un motore a vapore. È proprio grazie al suo innovativo motore, nonchè una delle più grandi differenze rispetto al primo modello, che Ictineo II viene comunemente considerato il primo esperimento riuscito di sommergibile.

Il lancio dell’Ictineu II (notare la grandezza in scala 1:1). Nell’immagine si notato Josep Oliu e Josep Missè (Maestro D’Ascia), i due membri dell’equipaggio insieme a Monturiol
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Piano di costruzione dell’Ictineo II presente ne Ensayo sobre el arte de navegar por debajo del agua di Monturiol (1891)

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Sezione longitudinale dell’Ictineo II
L’innovazione di questo sommergibile fu certamente il fatto di adottare una propulsione totalmente indipendente dall’ossigeno per la navigazione sottomarina. Una reazione di zinco, diossido di magnesio e clorato di potassio, faceva scaldare la caldaia che forniva energia al motore, al sistema di illuminazione e l’ossigeno rilasciato dalla reazione veniva utilizzato per respirare. Questo permetteva al sommergibile di non risalire sopra il livello dell’acqua per rifornirsi di ossigeno o di usare lo snorkel.

Replica dell’Ictineo II al porto di Barcellona


Il suo equipaggio era composto da 20 uomini (contro i massimo 5 della prima versione). Poteva restare sommerso per otto ore ad una profondità di 50 metri. Monturiol calcolò che la massima profondità raggiungibile fu di 500 metri, ma non corse mai il rischio di testarlo.

Particolare della replica dell’Ictineu II al porto di Barcellona

La creazione del sottomarino non aveva uno scopo bellico, bensì scientifico: lo studio e la cura dei coralli marini. L’ictineo II era infatti equipaggiato con degli strumenti per prelevare materiali dai fondali marini. C’è chi afferma però, che fu costruito anche con un intento “turistico”, per ammirrare le bellezze dei fondali marini.

 
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Dettaglio di prua dell’Ictineo II
Nonostante i pesanti colpi che ricevette durante la sua vita, come la morte di cinque dei suoi otto figli e la quasi impossibilità di trovare fondi per i suoi progetti, Monturiol, portò avanti il suo sogno. Ha dimostrato impegno e dedizione durante tutto l’arco della sua vita non lasciandosi mai scoraggiare dai fallimenti. Monturiol provò anche a vendere il suo progetto agli americani quando seppe della guerra civile, ma la guerra finì prima di portare a termine le contrattazioni. Solo 30 anni dopo, la flotta spagnola fu sterminata da quella americana e la Spagna perse le sue colonie a Cuba. La flotta spagnola era di molto inferiore a quella americana.

E se una flotta di sottomarini avesse cambiato il corso della storia?

Ecco una serie di immagini di uno stupendo modello dell’Ictineo II:


Usura e invecchiamento di una cassa in legno

Usura e invecchiamento di una cassa in legno

Barili e casse

Come dare un effetto di usura e di invecchiamento agli oggetti

Barili e casse in miniatura fatti e dipinti a mano con effetto invecchiato per modellismo navale

Sebbene la tecnica che andrò a presentare venga utilizzata principalmente nel modellismo in plastica, con delle accortezze è possibile riadattarla per ottenere degli ottimi risultati anche su legno o metallo. Nei kit capita molto spesso di avere dei pezzi in metallo che in realtà sarebbero fatti di legno, questa tecnica vi sarà molto utile in quei casi!
La cassa che ho utilizzato è stata costruita in legno di tiglio in scala 1:64 e misura 1cm circa.

Strumenti e pitture utilizzati per l'invecchiamento degli oggetti in legno per il modellismo navale

I colori (in foto in ordine da sinistra a destra) che utilizzeremo per l’invecchiamento e l’usura sono 6 (+1): impregnante in noce, burnt umber (vallejo), german black brown (vallejo), iraqi sand (vallejo), pale sand (vallejo) e smoke (vallejo). A seconda del tipo di storia che vogliamo raccontare possiamo pensare di aggiungere o meno un tocco di light mud (vallejo) che simula l’effetto del fango.

Non sarà necessario seguire tutti gli step man mano che ci si avvicina al risultato ottimale per il modello che si sta costruendo.

1. Impregnante

Copriamo con l’impregnante in noce diluito con acqua la nostra cassa in legno di tiglio. Le proporzioni che ho usato sono 1/3 impregnante, 2/3 acqua, versando l’acqua lentamente e testando man mano che il colore non sia troppo scuro.  Tamponiamo con della carta assorbente e lasciamo asciugare.

2. Prima passata di wash (=lavaggio)

Il Burn Umber della Vallejo è fondamentalmente una wash e va diluito parecchio, fino ad avere una consistenza acquosa. Ricopriamo, senza particolare attenzione, con un pennello tutta la cassa e lasciamo asciugare.

3. Seconda passata di wash in dettaglio

Con un pennello a punta molto fine ci occuperemo degli spazi tra le assi di legno in modo da risaltare i dettagli e dare un senso di profondità. Per questa fase utilizziamo il colore German Black Brown diluito. Lasciamo asciugare.

4. Dettagli di luce e usura

Iraqui Sand e Pale Sand sono due colori utilissimi per enfatizzare alcuni punti e creare contrasto e non vanno diluiti (o comunque non devono avere una consistenza acquosa). Il primo è possibile utilizzarlo per i punti di usura (angoli, punti di rottura del legno, punti di presa) non troppo diluito. Il secondo per illuminare i punti di giuntura (chiodi, eventuali funi). Tra un colore e un altro consiglio di ripassare il Burn Amber diluito se il contrasto tra i colori è troppo.

5. Terza passata di wash dettagli di ombre e sporco

Infine, sciacquiamo tutto con il colore Smoke sempre della Vallejo. Essendo anche questa una wash va diluita esattamente come la Burn Umber. Questa pittura crea un effetto di ombre e sporco molto interessante. Io ho dato una prima passata su tutta la cassa e successivamente con un pennello molto economico l’ho utilizzata su alcuni punti.
Ecco il risultato finale sulla sinistra.
Nella cassa sulla destra invece ho applicato una mano più diluita di impregnante e ho aggiunto il Light Mud della Vallejo leggermente diluito per simulare l’effetto del sale marino sulla cassa.
Sono abbastanza soddisfatto anche per il risultato su materiale non legnoso (plastica o metallo).