Intervista a Pietro Cristini
Modellismo navale e restauro
Ciao a tutti modellisti e non!
Ho deciso di pubblicare questa breve intervista al modellista e restauratore Pietro Cristini, un uomo la cui passione per il modellismo traspare in ogni sua risposta.
Pietro Cristini ha un suo sito web (che vi invito a visitare) pieno di risorse utili e interessanti per chi comincia.
Buona lettura =)
Pietro Cristini presso il RYCC SAVOIA di Napoli |
Raccontaci un pò di te, quando è iniziata la tua passione per il modellismo navale?
Anche tuo padre era un modellista navale?
Quando tornavo in licenza, mio padre aveva realizzato modelli che metteva in bella mostra sui mobili della casa.
Hai iniziato così a costruire i tuoi modelli?
In realtà, ho iniziato a restaurarli. Mia madre urtava involontariamente qualche modello mentre faceva le pulizie e quindi qualcosa si rompeva sempre.
Brigantino Goletta restaurato |
Quindi?
Io per passare il tempo mi impegnavo a ripararli.
Parliamo un pò della tua attività di restauratore, chi si rivolge a te per un restauro?
Amici, persone che posseggono modelli dei loro genitori, dei loro nonni, ma anche antiquari e collezionisti.
Qual è la richiesta più frequente?
Non c’è richiesta specifica se non quella di restaurare il modello nella sua interezza.
Qual è la cosa più difficile o che richiede più tempo nel restauro?
Dipende. Tutto è uguale a niente, come niente è uguale a tutto.
HMS Bounty, brigantino a 4 cannoni inglese |
Tra le opere che hai restaurato ci sono modelli molto famosi come il Bounty, la Couronne, lo Sciabecco, la Cannoniera Olandese e anche alcuni modelli dello Yachting club Savoia di Napoli. Tra questi ce n’è uno più richiesto o a cui tieni in modo particolare?
Raccontaci la storia del primo modello che hai costruito e del primo modello che hai restaurato.
Mi trovavo in Marina e precisamente presso MariSardegna Cagliari. Il primo modello che ho tentato di costruire fu uno Sciabecco. Iniziai servendomi di una cassetta per il pesce recuperata presso il porto, però, finito lo scheletro la puzza era talmente tanto forte che ho buttato tutto nella pattumiera. Lo iniziai a casa in licenza.
La mente, le mani e gli occhi. Mio padre mi diceva sempre, se ti piace il mestiere si ruba con gli occhi.
Il Burchio, imbarcazione da carico a fondo piatto |
Tra i modelli navali che hai costruito ce ne sono alcuni che forse non sono molto conosciuti tra i giovani modellisti come la Paranza, la Polacca Veneziana, la Brazzera Dalmata e il Burchio. Tra questi ce n’è uno a cui tieni in modo particolare?
Anche in questo caso, ogni modello è a se stante.
Come si gestisce l’attività del modellista nel 2020?
Ho un sito web che non aggiorno da un pò di tempo. Ci sono molti neomodellisti che si rivolgono a me per avere consigli su come iniziare. Tramite internet li ho aiutati e oggi posso dire che sono diventati degli ottimi modellisti.
Per fortuna alcuni modellisti sono sempre pronti ad aiutare. Ma cosa serve per diventare un buon modellista?
Quanto è importante la ricerca prima di approcciarsi alla scelta di un modello?
E’ importante quanto la consapevolezza delle proprie capacità.
I modelli migliori per iniziare sono quelli semplici ad un solo albero.
Brazzera Dalmata caratteristica dell’alto Adriatico |
Quali sono le letture più utili per chi inizia ad approcciarsi al modellismo navale?
Il Grande libro dei modelli navali di Orazio Curti edito da Mursia
Mi hai parlato della tua stima verso i modellisti francesi e la loro continua ricerca e necessità di approfondimento e di studio. Credi che i modellisti italiani siano altrettanto impegnati nella ricerca e nello studio delle imbarcazioni italiane?I francesi a differenza degli italiani hanno un grande rispetto della memoria storica e in particolare della tradizione navale. Inoltre, le istituzioni francesi favoriscono i modellisti con il supporto dei loro archivi. In Italia purtroppo molta storia si è dimenticata e viene trascurata, in particolare quella navale.
Purtroppo siamo in un’epoca dove non ha prevalso soltanto internet ma anche le TV con programmi spazzatura e i giovani prendono quello che si trovano sottomano. Poi fortunatamente ci sono quelli che sanno di avere una mente e le mani e le usano