Invecchiamento del ponte

Invecchiamento del ponte

Tecniche per l’invecchiamento del ponte

Invecchiamento e usura del ponte di un modellino navale statico


Esistono diverse tecniche per invecchiare il ponte del vostro modellino di barca in legno, tra cui:

Tecnica di invecchiamento con colore

Il nero acrilico può essere diluito in acquaragia. Potete iniziare con un nero molto diluito o testare l’effetto con un piccolo campioncino. Una volta asciugato può essere carteggiato con carta finissima

Tecnica di invecchiamento con bitume di giudea

Bitume di giudea. Il bitume è una miscela composta da standolio, argilla e trementina e consente di ottenere effetti diversi in base alla sua diluizione (da diluire con trementina).
Nonostante l’effetto migliore si ottiene con parti irregolari o con intagli, dona un effetto piacevole su tutte le superfici e può anche essere usato sulla vernice (con le dovute considerazioni) o su di una superficie già trattata o da trattare con gommalacca.

Tecnica di invecchiamento con pittura a strati

Questa è una tecnica tipica del modellismo in plastica, ma può essere usata anche su legno.

In questo articolo verrà esaminata la tecnica 3, ovvero quella di pitturare il ponte secondo le tecniche tipiche del modellismo navale in plastica.

Pitture utilizzate per il ponte

Ho utilizzato il thinner che si usa per l’aerografo non avendo quello apposito per pennello. Tuttavia, il risultato che ho ottenuto era più o meno quello desiderato. Utilizzando il thinner acrilico (disponibile su siti come Dominiox), avrete un effetto più “pulito”, mentre nel mio caso avrete un effetto “vernice secca”.

Strumenti utilizzati

Aerografo, nessuna marca in particolare. potete trovarne uno a poco prezzo su Amazon.
Compressore Fengda FD-186 da 3L (vi consiglio uno con una capienza il L maggiore, se ne avete la possibilità) e impostandolo con una pressione intorno ai 3 bar. 

Verniciatura

Per la verniciatura ho seguito la tecnica base (con qualche variazione) dei modellismo in plastica: base, ombre, seconda base, luci, lavaggio e dettaglio.
Di seguito i colori che ho utilizzato.
colori usati per invecchiare il ponte del modellino di nave in legno

Base

Per cominciare ho dato una prima mano coprente con l’aerografo per la base. Ho utilizzato l’AK779 Wood Base che è abbastanza neutro.
 
Ak779 base legno dell'ak interactive per pennello e aerografo
prima fase per l'invecchiamento del ponte della QShip Amati


Ombre

Successivamente, ho ripassato le zone d’ombra sempre con aerografo con l’AK78

AK780 wood grain dell'ak interactive per pennello e aerografoseconda fase per l'invecchiamento del ponte della Qship. Qui si definiscono le ombre

 

Seconda base

Ho quindi deciso di proseguire con una seconda base più scura per coprire le ombre e dare un effetto più simile al legno. Sempre con l’aerografo ho utilizzato il Flat Earth Tamiya (che vi consiglio di miscelare con il thinner per aerografo perchè, come tutti i colori Tamiya, è particolarmente denso). A questo punto se siete soddisfatti del risultato potete decidere di fermarvi qui. Il risultato qui risulta molto pulito e interessante. Se desiderate un effetto più usurato, rovinato e vissuto, potete continuare con le fasi successive. 

xf-52 flat earth Tamiya utilizzato per la terza fase dell'invecchiamento del ponte della qhsip amati per armonizzare i colori applicatiterza fase dell'invecchiamento della qship amati trattata con flat earth tamiya


Prima wash

Per creare più armonia tra i vari livelli di colore, una volta asciutta la vernice, ho passato una mano di Red Brown For Wood su tutta la superficie del tavolato.
Red Brown filter for wood dell'ak interactive è una wash chiara per blendare i colori
wash ak interactive passata con pennello su ponte in legno

Seconda wash

Una volta asciugata la prima wash ho dato un’altra passata con la Dark Wash for Wood Deck di AK Interactive. Questa darà un look estremamente piu scuro e vecchio.
Dark wash for Wood deck dell'ak interactive è una wash scura per blendare i coloririsultato sul legno del ponte della qship amati dopo il secondo lavaggio con wash naval dell'ak interactive

 

Aggiustamento del colore

Ho successivamente aggiustato il colore con un thinner per aerografo (come riportato sopra non avevo il thinner adattto e il risultato è stato leggermente diverso da quello che aspettavo, ma comunque interessante). Se avete a disposizione un thinner acrilico per pennello (venduto generalmente in bottigliette da 50-60ml) sarebbe più indicato allo scopo e avrete un effetto più pulito. 
Quindi, bagnando leggermente un pennello con il thinner, sono andato a rimuovere le parte che teoricamente si dovrebbero usurare maggiormente sul ponte di una nave.

 

airbrush thinner dell'ak interactiverisultato sul ponte della qship amati dopo l'applicazione del thinner con pennello
 


Dettaglio

Per il dettaglio ho ripassato tutte le linee di calafatura con il Panel Line Accent Color Black del brand Tamiya. Devo dire che la differenza è sottilissima sopratutto se avete utilizzato un filo di cotone (vi consiglio di utilizzare a questo proposito un filato nero sintetico perchè non tende a fare la pagliuzza quando carteggiate o applicate il colore).

Sigillare il colore

Per finire, ho utilizzato un Matt Varnish spruzzato ad aerografo per sigillare il colore.
 

Risultato finale

ponte di prua invecchiato della qship amati ponte di poppa invecchiato della qship amati



ponte di prua invecchiato con vernice della qship amati ponte invecchiato con vernice spruzzata con aerografo della qship amati
Segui i prossimi step con i dettagli e le strutture del ponte nel mio nuovo articolo  (altro…)
Intervista a Pietro Cristini, modellista navale e restauratore

Intervista a Pietro Cristini, modellista navale e restauratore

Intervista a Pietro Cristini

Modellismo navale e restauro

 

Ciao a tutti modellisti e non! 

Ho deciso di pubblicare questa breve intervista al modellista e restauratore Pietro Cristini, un uomo la cui passione per il modellismo traspare in ogni sua risposta. 
Pietro Cristini ha un suo sito web (che vi invito a visitare) pieno di risorse utili e interessanti per chi comincia.


Buona lettura =)

Pietro Cristini presso il RYCC SAVOIA di Napoli

Raccontaci un pò di te, quando è iniziata la tua passione per il modellismo navale?

La passione me l’ha trasferita mio padre. Lui è sempre stato un amanuense, aveva il piacere di adoperare qualsiasi strumento di lavoro.



Anche tuo padre era un modellista navale?
Nasceva come modellista ferroviario. Quando io entrai in Marina però, si appassionò al modellismo navale. Ha sempre realizzato modelli seguendo i progetti, mai da scatole di montaggio, perciò ha sempre realizzato tutti i particolari a mano servendosi degli strumenti di cui disponeva. 
Quando tornavo in licenza, mio padre aveva realizzato modelli che metteva in bella mostra sui mobili della casa. 


Hai iniziato così a costruire i tuoi modelli?
In realtà, ho iniziato a restaurarli. Mia madre urtava involontariamente qualche modello mentre faceva le pulizie e quindi qualcosa si rompeva sempre. 

Brigantino Goletta restaurato da Pietro Cristini
Brigantino Goletta restaurato



Quindi?
Io per passare il tempo mi impegnavo a ripararli.

Parliamo un pò  della tua attività di restauratore, chi si rivolge a te per un restauro?
Amici, persone che posseggono modelli dei loro genitori, dei loro nonni, ma anche antiquari e collezionisti.


Qual è la richiesta più frequente?
Non c’è richiesta specifica se non quella di restaurare il modello nella sua interezza.



Qual è la cosa più difficile o che richiede più tempo nel restauro?
Dipende. Tutto è uguale a niente, come niente è uguale a tutto.

HMS Bounty, restaurato da Pietro Cristini
HMS Bounty, brigantino a 4 cannoni inglese


Tra le opere che hai restaurato ci sono modelli molto famosi come il Bounty, la Couronne, lo Sciabecco, la Cannoniera Olandese e anche alcuni modelli dello Yachting club Savoia di Napoli. Tra questi ce n’è uno più richiesto o a cui tieni in modo particolare?

I modelli famosi a livello modellistico sono quelli che hai citato. Ma i modelli che hanno un vero valore economico sono i modelli di cantiere. 
Ogni modello ha la sua importanza, ogni modello ha la sua anima.
Immagino che l’attività del restauro ti occupi abbastanza tempo oppure riesci a ritagliarti dello spazio per l’attività da costruttore? Ti senti più restauratore o più modellista? 
Mi sento un restauratore, perché ogni modello che ho iniziato si può dire che non sono mai riuscito a finirlo. Modellista e restauratore nella maggior parte dei casi sono la stessa cosa, chi costruisce un modello poi è in grado di restaurarne uno.


Raccontaci la storia del primo modello che hai costruito e del primo modello che hai restaurato.
Mi trovavo in Marina e precisamente presso MariSardegna Cagliari. Il primo modello che ho tentato di costruire fu uno Sciabecco. Iniziai servendomi di una cassetta per il pesce recuperata presso il porto, però, finito lo scheletro la puzza era talmente tanto forte che ho buttato tutto nella pattumiera. Lo iniziai a casa in licenza.


Quali sono le risorse più utili che ti sono servite per imparare l’arte del modellismo navale, come direbbe Bernard Frolich?
La mente, le mani e gli occhi. Mio padre mi diceva sempre, se ti piace il mestiere si ruba con gli occhi.
Modello di imbarcazione italiana del Pò, Burchio costruito da Pietro Cristini
Il Burchio, imbarcazione da carico a fondo piatto



Tra i modelli navali che hai costruito ce ne sono alcuni che forse non sono molto conosciuti tra i giovani modellisti come la Paranza, la Polacca Veneziana, la Brazzera Dalmata e il Burchio. Tra questi ce n’è uno a cui tieni in modo particolare?
Anche in questo caso, ogni modello è a se stante.

Come si gestisce l’attività del modellista nel 2020?
Ho un sito web che non aggiorno da un pò di tempo. Ci sono molti neomodellisti che si rivolgono a me per avere consigli su come iniziare. Tramite internet li ho aiutati e oggi posso dire che sono diventati degli ottimi modellisti. 

Nel mare della rete c’è sempre un porto sicuro dove trovare un aiuto.



Per fortuna alcuni modellisti sono sempre pronti ad aiutare. Ma cosa serve per diventare un buon modellista?
Passione, ricerca, pazienza, perseveranza. Da cosa nasce cosa.

Quanto è importante la ricerca prima di approcciarsi alla scelta di un modello?
E’ importante quanto la consapevolezza delle proprie capacità.

Quali consigli ti senti di dare a chi sta iniziando? Quali sono i modelli migliori per cominciare e quali quelli da evitare? 
I modelli migliori per iniziare sono quelli semplici ad un solo albero.
Brazzera Dalmata costruita da Pietro Cristini
Brazzera Dalmata caratteristica dell’alto Adriatico



Quali sono le letture più utili per chi inizia ad approcciarsi al modellismo navale?
Il Grande libro dei modelli navali di Orazio Curti edito da Mursia




Mi hai parlato della tua stima verso i modellisti francesi e la loro continua ricerca e necessità di approfondimento e di studio. Credi che i modellisti italiani siano altrettanto impegnati nella ricerca e nello studio delle imbarcazioni italiane?I francesi a differenza degli italiani hanno un grande rispetto della memoria storica e in particolare della tradizione navale. Inoltre, le istituzioni francesi favoriscono i modellisti con il supporto dei loro archivi. In Italia purtroppo molta storia si è dimenticata e viene trascurata, in particolare quella navale.

 
Parliamo dei giovani: l’interesse per il modellismo, specialmente quello navale, è in declino in questa fascia di età (ne ho parlato nel mio report annuale sul modellismo). Quali credi siano le cause di questo disinteresse? La difficoltà di trovare informazioni potrebbe essere una di queste?
Purtroppo siamo in un’epoca dove non ha prevalso soltanto internet ma anche le TV con programmi spazzatura e i giovani prendono quello che si trovano sottomano. Poi fortunatamente ci sono quelli che sanno di avere una mente e le mani e le usano
Mi piacerebbe concludere questa intervista con i tuoi migliori 3 consigli rivolti a chi si è approcciato da poco al mondo del modellismo navale.
Il consiglio che posso dare è iniziare sempre da un modello semplice se si vuole continuare ad andare avanti, altrimenti si finisce sempre per farli ultimare a me!